lunedì 3 novembre 2008

Sul Venerabile Ordine della Pizza Bianca o meglio sul ritorno dei vecchi fantasmi irrisolti per molti

...stomaco riempito e stipato, adesso creerò un nuovo ordine, l'Ordine dei Cavalieri della Pizza Bianca e Mortadella, il Cellophan sarà il Venerabile Mastro Fornaio e gli adepti avranno tutti tatuato sulla chiappa destra Ninetto Davoli nella pubblicità del fattorino fornaio in bicicletta...si terranno presto delle sedute di aerosol in cantina dove verrà distribuito chinotto neri a morte la cocacola, il Cellophan celebrerà la messa con rito latino, e moltiplicherà la pizza e la mortazza...e saranno tutti sazi ed allegri ma affranti! Tra qualche ventennio se va tutto bene andremo anche noi in televisione e per quel giorno prometto che anche io ne acquisterò uno, di televisore intendo che son dieci anni oramai che preferisco viver senza, magari sgomitando davanti i cancelli all'apertura di un centro commerciale .

( ...sotto gli strani effetti dell'aerosol con dentro il fluimucil scaduto alla notizia del gran venerabile maestro in TV!!! )

Sempre il vostro G* di ritorno dal silenzio degli agnelli e sempre più convinto che una delle maggiori priorità sia quella di far diventare p(r)e(a)nale le scritte sui muri TTTTVVVVTTTTBBBBBBB delle quindicenni vergini e di bannare l'arte.

venerdì 1 agosto 2008

As time goes by (Herman/Hepfeld)




E' vero si. Potrei continuare così, in questo modo veloce oppure un poco più spento e lento: una sanguigna maniera di deconcentrarmi per non produrre nessuna cosa. E mostrare dopo un impreciso tessere in questa facile quanto preoccupante forma di irregolarità, una costruzione strana, che io mi vanterò di usare per continuare a fare il Cellophan, ciò che mi da da pensare, da odiare senza proferire nè salutare, ma è agosto oggi, ed è tempo di andare.

Forse tornerò a settembre, o forse no, scriver mi stanca la mente.

martedì 22 luglio 2008

Scritti autografi di viaggi etilici 3^ cioè De Delictis Gravioribus ovvero De Crimen Sollicitationis



"Il crepuscolo del postdatato"
Sidney, 18 maggio 2001


Dove sei? Io a Sidney, sotto la pioggia dei gavettoni fatti coi preservativi, metà triste metà stufo ed in attesa della grigliata di maiale: era meglio se non partivo. Era meglio se era meglio, in tante cose... Un bacio, ed a prima.

lunedì 21 luglio 2008

Scritti autografi di viaggi etilici 2^ o di come il vilipendio alla bandiera non sia più un reato



"La stirpe dei Cellophan"
Amsterdam, 9 gennaio 2003.


Partire è un po' morire sembrerebbe. Ed effettivamente, ogni volta che parto, sono combattuto fra il desiderio di andare e quello di restare. Una volta la notte, o addirittura le notti precedenti la partenza, erano insonni o quasi. Oggi ho scoperto l'antidoto di non pensare al viaggio fino all'ultimo momento, rollarmi della buona sensimilia, e di fare le valigie (o meglio, lo zaino) solo un paio d'ore prima di andare all'aeroporto per librare il mio aerostato nell'aere. Ma è pur sempre una rimozione, tanto più necessaria quando parto per un viaggio lungo come questo (sei settimane) e da solo: la solitudine totale è tanto più difficile, quanto più si coniuga allo straniamento culturale. Ma ora sono in ballo, ed è tardi per tirarsi indietro: dunque, balliamo...

venerdì 18 luglio 2008

Scritti autografi di viaggi etilici o di come “Simul stabunt, vel simul cadent“


Aerostato in Indocina

A Natale del 2002 mi fu regalato un Aerostato postdatato per il 2005. Non avevo mai tenuto un diario ma, sull'impulso della gratitudine per il dono, decisi di emulare Quintiliano: per un anno, nulla dies sine linea. E così ho fatto: per 1092 lunghi giorni ho doverosamente riempito ogni sera una paginetta, a matita, annotando pensieri, parole, disegni, schizzi, lampi di genio, opere e omissioni della giornata. Una paginetta per registrare nella memoria esterna cartacea il lavorìo interno del software mentale, e quello esterno dell'hardware corporale. Una paginetta per fissare le prime idee di fumetti, i piani di tele irrealizzabili, i percorsi di viaggio, i momenti che venivano e se ne andavano, e che si sarebbero persi nel nulla (senza danno) se non avessi cercato di fermarli sul foglio. Alla fine di quegli anni marcescenti, passati per metà in cantieri Australiani, ho riposto il diario, perché sedimentasse insieme ai cruciali avvenimenti che avevano radicalmente cambiato la mia vita. L'ho riesumato momentaneamente ora, per estrarne le innocue pagine relative a un viaggio in Cambogia e Laos: pagine più descrittive che introspettive, per (s)fortuna del lettore.


Dovrò pagare un extra alla segretaria per decifrarne la scrittura cuneiforme che contengono e trascriverli digitalmente.

venerdì 11 luglio 2008

Anal-fabetizzazione




...per poi svegliarsi anal-fabeti con le prossime generazioni!

Leggere e scrivere fa pensare...da fastidio ai potenti avere una mente critica!

Che tutti si risveglino anal-fabeti!

Che non ci siano altri che anal-fabeti!

Nessuno per scrivere blog!

Nessuno per stampare giornali e riviste!

Nessuno a tirare le somme!

Nessuno a notificare sottrazioni addizioni privatizzazioni e capitalizzazioni!

Nessun libro!

La sola parola!

Cosa potrebbe succedere?

Che favola!



...buon futuro ai giovani da un Cellophan che vi scrive in anticipo, prima di diventare anal-fabeta, anche se consapevole che nessuno fra qualche decennio sarà in grado di leggere ( se cercate la parola anal-fabeta su emule sono convinto, ora ci provo, ne uscirà una lista inelencabile di film pornografici girati in cucine improbabili!?!?!? )


G*

mercoledì 9 luglio 2008

E visto che la fellatio va di moda perchè non rispolverare una mia vecchia storia di una sola pagina?

Era il 96 e stavo cercando il tratto per l'anno della farina 00, che l'amichetta protagonista delle fellatio ripetute si chiamasse Mara è solo una simpatica casualità nel caso dovesse querelarmi vi assicuro che non ho mai avuto l'onore di ricevere un simpatico "succhietto" al mio elvis dalla nostra minestra ripassata al tappo delle pari opportunità dei cittadini che già ne hanno, e me ne dolgo anche se devo ammettere l'ex in questione non se la cavasse poi male, è una delle poche di cui ho un buon ricordo, forse perchè l'avevo immortalata con la mia arte deficiente.
«Io ve lo ficcherò in bocca e nell'ano
Aurelio bocchinaro e Furio culattone,
a voi, che per certi miei versi, è vero,
un po' sconci, mi credete un degenerato.
Un poeta all'altezza dev'essere casto
lui stesso, non certo i suoi versi,
che di fatto hanno arguzia e sapore
proprio in quanto un po' spinti e senza pudore
e in grado d'eccitare quel certo prurito,
non dico nei ragazzi, bensì nei caproni
ormai incapaci nel darci dentro coi fianchi.
Voi, perché leggete di tutti quei baci a milioni,
voi non pensate che io sia maschio a dovere?
Io ve lo ficcherò in bocca e nell'ano.»
Catullo "Carmen XVI"

lunedì 7 luglio 2008

C'è uno sprazzo, spruzzo di successo sul cesso!



...c'è uno sprazzo, spruzzo di successo sul cesso, per ognuno di noi, quello è il posticino dove tutti nascondiamo le nostre nefandezze, lì seduti sulla tavoletta sagomata e gommata, lì dove stiamo al caldo sicuri mentre l'acqua morta, che ci guarda dal basso, qualifica e giudica ogni nostro amore odore umore e rumore, ed è lei l'unica, dalla sua posizione privilegiata di procuratore dimissionario in attesa del pigiar lo sciacquone, in grado di giudicare il valore delle nostre produzioni!

G*

venerdì 4 luglio 2008

Homeless



Che la cerniera del tempo automaticamente si incastri, si rompa, si collochi irremovibilmente a metà patta: io sono come un barbone, un homeless e un uomo singolo steso sul marciapiede! Non so cosa sia la vita oggi, sono solo un uomo col viso rivolto al cielo supino sull'asfalto difeso dal cartone di Tavernello che mi rende protagonista e dal maglione marcio, eppure so di essere chi sono, non ho pretese che quelle di vivere la mia vita: ripenso spesso al lontano giardinetto ancestrale che emana profumo di bei fiori, al glicine acre della mia gioventù, mentre il cielo gravido di pioggia mi chiede un ponte, una galleria o un bel balcone da trovare per la via, ma penso che son stanco e che i fili del tram che danno energia alla vita si intersecano e resto fermo, si intrecciano e non mi muovo, ed il tempo passa e certo è solo che anch’io passerò ma sono e resterò felice anche di questo, un parallelamente comunque e mio malgrado esser presente...cosa ho fatto nella vita e cosa farò, ben poco credo...ma il tempo...ho amato e bruciato ed ora brucio questo breve attimo, questo tempo ingrato, questo essere nell'attimo,come spazzatura di lato. Luglio è il mese dei fichi, e li vedo grandi sul bancone adiacente, sperando il fruttivendolo ne getti qualcuno non marcio ma ammaccato nel bidone che mi da sostentamento.

giovedì 19 giugno 2008

Pagliacci



SILVIO: (sporgendo la metà dei corpo arrampicandosi dal muretto a destra, e chiama a bassa voce) Nedda!

NEDDA: (affrettandosi verso di lui) Silvio! a quest'ora... che imprudenza!

SILVIO: (saltando allegramente e venendo verso di lui) Ah bah! Sapea che io non rischiavo nulla.Canio e Peppe da lunge a la taverna,a la taverna ho scorto!... Ma prudente per la macchia a me nota qui ne venni.

NEDDA: E ancora un poco in Tonio t'imbattevi!

SILVIO: (ridendo) Oh! Tonio il gobbo!

NEDDA: Il gobbo è da temersi M'ama... Ora qui me 'l disse... e nel bestiale delirio suo, baci chiedendo, ardia correr su me!

SILVIO: Per dio!

NEDDA: Ma con la frusta del cane immondo la foga calmai!

SILVIO: E fra quest'ansie in eterno vivrai?!

I PAGLIACCI (21 Maggio 1892) libretto di Ruggero LEONCAVALLO, musica di Ruggero LEONCAVALLO


giovedì 12 giugno 2008

Incontro Bush e Ratzy


“L'eterno riposo dona a loro Signore. Risplenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace . Amen
...
Grazie Bush
...
Grazie Ratzy.”

Ugo Gussalli Beretta

mercoledì 11 giugno 2008

Corte sconta


Ipotesi:
Questo non ha la minima pretesa di essere una sorta di giornale informativo, io non sono un giornalista per il semplice fatto che odio i vermi servi della gleba che sono a quell'infame ordine iscritti. Qui vengono pubblicate esclusivamente mie opinioni e miei pensieri, giusti o sbagliati che siano.
Tesi:
Se scrivo che il ricostruire il campanile di S. Marco dopo il crollo riedificandolo "qual era, dov'era" sia stato il più grande errore nel restauro italiano, sbaglio peraltro perpretato con il teatro la Fenice nella stessa città, commesso dagli architetti mi si denunci all'Ordine di appartenenza vediamo chi osa croceffiggere il Cellophan.
Sintesi:
Se dico invece che la nostra classe politica incancrenita e nepotistica è promotrice di non valori come il successo personale a discapito di quello sociale, di leggi ad personam e della mancanza di rispetto per la vita, nonché portatrice di un chiaro sentimento xenofobo, che evidentemente nulla ha a che vedere con lo spirito cristiano di cui si elevano ad unti, mi si denunci al Dio che hanno evidentemente dimenticato.
Il bello è che quando avevo la televisione nemmeno io riuscivo a vedere queste che sono delle eclatanti offese alla mia intelligenza.

Indulto preventivo


E che palle dover parlare in codice con il mio pusher di Amsterdam che la seconda parte era pure in olandese con sottotitoli in tedesco.

Grazie sirvio, fai un altro sforzo e proponila anche a livello europeo, difendi con la tua protesi al titanio arricchito la libertà di poter dire al telefono tutto quello che ci pare, basta non siano robe di cosa nostra.

martedì 10 giugno 2008

Calcio


Il calcio invece è quello che dovrebbero prendersi nei coglioni quegli undici figofrocetti ( sempre nulla contro i gay mi si perdoni ) semianalfabeti ma ricchi sfodati e con le mogli ex veline che invece di diventare ministri alle pari opportunità decidono di dedicarsi alla famiglia, che si son fatti fare tre picchi dall'Olanda.
La partita al solito non l'ho vista perchè ero a dedito alle varnelle, che non sono le femmine del tavernello, delle donne i cui mariti preferiscono il pallone, e che io ringrazio accoratamente.

lunedì 9 giugno 2008

Pallone


Il fatto che da oltre dieci anni non mi sfiori nemmeno l'idea di seguire allo stadio una squadra di pallone, aggiornandomi sulle proprie vicissitudini magari attraverso le trasmissioni varie, oppure leggendo giornali specialistici e dialogando "in contraddittorio" con tifosi di avverse fazioni sono certo mi fa dimenticare, perdere la metà prefissata verso un qualcosa di profondo ed inalienabile dalla vita di un italiano come voi gli altri e me stesso medesimo in quanto per natali tale.
Non so cosa si celi dietro o dentro il pallone in realtà, ma qualcosa deve esserci ne sono certo, ed il solo pensarci oggi mi sta già gratificando, credetemi sono sincero come non mai e per uno come me timido, schivo, introverso, timoroso, impacciato e poco disinvolto ma completamente incapace di dire la verità come un nostro politico medio di ogni fazione e pensiero, è tutto dire.

Accertato oramai l’inconfutabile ma non trascurabile particolare che non viviamo in una democrazia grazie al nano del nord progressista, e nemmeno in una teocrazia grazie ai prodighi sforzi oscurantisti del pastore di anime tedesco, mi chiedo in che genere di stato vivo. E mi vien da riflettere che l'unica cosa che oggi ci accomuna tutti o quasi ( mi ci tolgo ) in questo paesello simpatico è il pallone. E di conseguenza, e qui ci sono anch'io non lo nego, anche se non ho visto la finale dei mondiali vinti in quanto in altre più, perlomeno per me gratificanti faccende affaccendato brutti uomini sessuali ( in quanto per me prima del pallone c'è la cella niente contro i gay però lo giuro anche se va di moda oggigiorno! ) per il pallone che non siete altro, la nazionale.

Ed è il pallone in rete della nazionale azzurra di pallone l'unico ad essere in grado di far gioire nell'abbraccio asessuale ma amorevole e scansonato, anche un ateo mangiapreti ed un cattolico fondamentalista prepostcoitale, uno del partito del nano mafioso ed uno di quello del pelato proletario in churc ed abiti su misura di taglio inglese.

D'altro canto c'è qualcosa che non mi torna nel dare troppo risalto ed importanza agli eventi sportivi in genere.

mercoledì 21 maggio 2008

Original Dixieland Segni Jazz Band



L'associazione culturale escursionistica LA MIANGOLA nasce a Segni il giorno 8 aprile 1995 con lo scopo di promuovere una corretta educazione ambientale in modo da arricchire le conoscenze naturalistiche dei Monti Lepini. Si propone, inoltre, di collaborare con Enti e amministrazioni pubbliche per la conservazione e la difesa del patrimonio naturalistico e di sviluppare e promuovere le tradizioni del proprio territorio.
LA MIANGOLA per i segnini sta ad indicare l'albero dell'agrifoglio che cresce rigoglioso presso il CAMPO DI SEGNI. Questo termine sembra che derivi da MELANGOLA (arancio amaro) frutto del melangolo.
Nell'occasione della prossima escursione del 29 giugno 2008 che si concluderà con una grigliata a pranzo nello "Stazzo Canali" (Il termine "stazzo" deriva dal latino "statio", stazione, luogo di sosta ed ha rappresentato a Segni il fulcro della vita rurale dei pastori-agricoltori per centinaia di anni) ha invitato gli Original Dixieland Segni Jazz Band che daranno un concerto allietando i presenti con il loro repertorio dixieland dalle ore 13:30 in Via del Campo Km 4, 00036 Segni (Lazio, Italy)

lunedì 5 maggio 2008

sashimi di carta digitale in rêverie!



La confezione era semplice e richiedeva solo pazienza e minuzia. A volte, tre, quattro, o cinque di quei pezzi si tagliavano con dubbio ed entusiasmo, e trovando in quella sorta di gioco un diversivo alla sua facoltà di pilotare, il Cellophan pensava di diventare l'unico depositario della cucina minimalista digitale. Ma il pesce crudo aveva oramai troppe ore di morte, il wasabi sembrava esser stato confezionato con pixel avariati, ed il sashimi venne fuori immangiabile...adirato Herry pensò non avrebbe più tentato...tornò indietro con la sua vecchia macchina del tempo e decise di cancellare e non ripetere l'esperimento, ma tornando indietro aveva dimenticato l'evento... Passarono mesi e mesi prima di venirne fuori perchè l'esperienza continuava a ripetersi in modo ciclico e ne fuggì per una rottura del terzo evento...e la barba irsuta e la benzedrina erano ormai solo un vago e scialbo commento!
G*

lunedì 28 aprile 2008

Nomi




Herry - C'è qualcosa che mi irrita, e mi provoca emicranie, quest'arroganza travolgente del ridefinire, cambiare i nomi alle cose, disintegrare i vocaboli, e cosa ci lascia poi? Solo dei neologismi etnici, dei mucchi di lettere! Opera di menti ottuse, di burocrati della lingua. Mi rendo conto di prendere tali cambiamenti in modo del tutto soggettivo e personale ma rappresentano per me come un annullamento delle memorie, come se uno si potesse arrogare il diritto di giocherellare con la mia infanzia.


Brigida - Non è possibile tu preferisca giardino zoologico a bioparco o inceneritore a termovalorizzatore


H* - ...nè alcoolista al posto di alcolizzato d'accordo!


B* - Meglio diversamente abile di handicappato!...e tutti gli altri “normodotati”, come i ciechi sono “non vedenti” e i vecchi sono diventati “anziani”


H* - Oddio che è il ministero dei dialetti coniaparole oscure identiche alle precedenti?


B* - ...ed i comunisti democratici di sinistra?


H* - ...e ad oggi partito democratico!


B* - I fascisti centro destra?


H* - ...si, si posizionano tutti lì, l'agorà non è più un semicerchio ma un cuneo centrale, e fanno tutti la stessa manfrina sulla famiglia ed i buoni pricipi, ed il bello è che la gente ancora va pure a votarli 'sti buffoni usciti dall'Ubu Re in calzamaglia


B* - ...va bhè...per l'emicranie cosa preferisci oggi?...un elettroshock oppure una “terapia elettroconvulsivante”?


H* - ...!?!...

martedì 15 aprile 2008

Il meno peggio



La scelta del meno peggio non ha mai portato a nulla e mai lo farà, se gli escrementi di cane puzzano più di quelli di mucca solo perchè i primi sono defecati da un mammifero onnivoro mentre i secondi da un mammifero bovide ruminante, non è detto ci si debba per forza nutrire di uno dei due, non ci sono nè diamanti ne merde da cui possan nascer fiori ma esiste il digiuno l'attesa e la ricerca della proposta alimentare vera genuina e sincera, magari fino a sfiorare stoicamente la morte per inedia.

mercoledì 9 aprile 2008

di male in peggio!

Comune di Roma – Assessorato alle Politiche Culturali Sovraintendenza ai Beni Culturali – SCUDERIE DI VILLA ADA SAVOIA - Museo Europeo del gioco e del giocattolo – I^ Stralcio attuativo:
Decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1999, n. 554 Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici
Art. 35 - Documenti componenti il progetto esecutivo
1. Il progetto esecutivo costituisce la ingegnerizzazione di tutte le lavorazioni e, pertanto, definisce compiutamente ed in ogni particolare architettonico, strutturale ed impiantistico l'intervento da realizzare. Restano esclusi soltanto i piani operativi di cantiere, i piani di approvvigionamenti, nonché i calcoli e i grafici relativi alle opere provvisionali. Il progetto è redatto nel pieno rispetto del progetto definitivo nonché delle prescrizioni dettate in sede di rilascio della concessione edilizia o di accertamento di conformità urbanistica, o di conferenza di servizi o di pronuncia di compatibilità ambientale ovvero il provvedimento di esclusione delle procedure, ove previsti. Il progetto esecutivo è composto dai seguenti documenti:
a) relazione generale;
b) relazioni specialistiche;
c) elaborati grafici comprensivi anche di quelli delle strutture, degli impianti e di ripristino e miglioramento
ambientale;
d) calcoli esecutivi delle strutture e degli impianti;
e) piani di manutenzione dell'opera e delle sue parti;
f) piani di sicurezza e di coordinamento;
g) computo metrico estimativo definitivo e quadro economico;
h) cronoprogramma;
i) elenco dei prezzi unitari e eventuali analisi;
l) quadro dell'incidenza percentuale della quantità di manodopera per le diverse categorie di cui si compone
l'opera o il lavoro;
m) schema di contratto e capitolato speciale di appalto.
Eventuali analisi?...chiarirò per i non addetti ai lavori, significa che se il progettista prevede dei Nuovi Prezzi, e per essi si intende prezzi per opere speciali non compresi quindi nei tariffari emessi dal D.E.I. Tipografia del Genio Civile, deve analizzarne in ogni sua parte la composizione in modo analitico rendendo chiaro il prezzo proposto.
Nell'appalto d'importo per poco meno di 5 000 000 € per la realizzazione del museo in oggetto sono presenti esattamente 4 Nuovi Prezzi, uno per facciate continue per un importo di 103 100 € un altro per la fornitura e posa in opera di un lucernaio a botte per un importo di 279 580 € un altro ancora per un sistema di lucernari a "pozzo di luce" per un importo di 35 475 € ed infine l'ultimo per la fornitura di 3 camini di luce per un importo di 74 200 €.Se sommiamo i 4 prezzi "glissati" in analisi ma graficamente ben definiti arriviamo a circa 500 000 € che costituiscono il non trascurabile 10% dell'importo totale dei lavori, ora errare è umano, sbagliamo tutti, ma visto che io l'ho fatto presente in sede di sopralluogo come mai devo fare io l'analisi a pena di esclusione dalla gara come da D.Lgs n. 163/2006 solo per partecipare mentre coloro che sono stati profumatamente pagati per farlo hanno semplicemente omesso questa parte?

martedì 1 aprile 2008

Riavvolgitore DVD!


...in the court of Cellophan King!
Herry Cellophan: Signori, la seduta è aperta, ascoltate bene e cercate di star buoni. Per prima cosa, parleremo delle finanze, e poi vi esporrò un mio brevetto per un piccolo sistema che ho ideato per far venire il bel tempo e scongiurare la pioggia, a proposito di brevetti, coma va avanti la pratica shampoo in supposta, e quella per il riavvolgitore DVD?

Un consigliere: Benissimo, signor Cellophan, il riavvolgitore soprattutto sembra sia già piazzato ai mercanti di medicine omeopatiche.

Brigida: Che uomo cretino.

Herry Cellophan: Signora della mia merda, fate attenzione, perchè non sopporterò le vostre stupidaggini. Vi stavo dicendo, signori, che le finanze vanno passabilmente. Un numero considerevole di cani da riporto si riversa ogni mattina per le strade e i galoppini fanno meraviglie. Da ogni parte non si vedono che case bruciate e gente curva sotto il peso delle nostre finanze.

Il consigliere: E le nuove tasse, signor Cellophan, vanno bene?

Brigida: Per niente. La tassa sui matrimoni non ha prodotto finora che undici euri, eppure il Cellophan insegue ovunque la gente per costringerla a sposarsi dopo il primo bacio.

Herry Cellophan: Scemetta da finanze, corno del mio unicorno, signora finanziera, ho delle orecchie per parlare e voi avete una bocca per sentirmi. O piuttosto no! Mi fate sbagliare e siete la causa della mia sciocchezza. Ma, ca**o! (Entra un messaggero) allora cosa vuole quest'altro? Vattene cialtrone, o ti frusto con decervellamento in ginocchio sui ceci.

Brigida: Ah! ecco è uscito, l'hai spaventato...ma c'è una lettera.

Herry Cellophan: Leggila donna!!!

Brigida: Mi pare di vivere tra i pazzi a pezzi, o di non sapere leggere...deve essere del mellifluo Suarez. Dice che l'imperatore della mafia cinese lo ha accolto molto bene, ma che invaderà i tuoi quartieri per rimettere sul trono Sun Tzu della casata Tecno e che tu sarai ucciso.

Herry Cellophan. 'Ha! 'ho! Ho paura! Ho paura! 'Ha! mi sento braccato. Oh sfigato che sono. Che ne sarà di me, gran Dio lisergico? Quell'uomo infame mi ucciderà. "San Bruno e tutti i santi insuno", proteggetemi, vi darò la mia finanza e brucerò ceri per voi e rinuncerò alla legge della "defensa" ed anche allo "ius primae noctis" leggi alle quali sono molto legato...ma voi già lo sapete!!!

venerdì 14 marzo 2008

degli specchi sopra gli sc(h)emi!


...se il Cellophan assumesse allo specchio la forma di una illazione contagiosa, se fingendo di eludere la norma che lo genera si proponesse in modo catastrofico con temi evidenti e sbugiardatamente sottovalutati, se la perizia nella sbafatura spronasse rovesciando le parti nel buio azzardando se stessa come verità insita in modo da travolgere tutto creando rivolte senza paura nè bisogno di fama ma solo come preludio di fermenti necessari...allora si che si potrebbe iniziare col rompere tutti gli schemi!
G*

venerdì 29 febbraio 2008

ehi mamma ho sete!!!


…ehi mamma ho sete!!!

LO STIMOLO:Il vecchio Cellophan mentre sorseggiava un rosolio ricevette per impulso telecinetico una frase brevissima, ripetuta ad intervalli irregolari, ma complessivamente quattro volte in un minuto.
Il testo era di Pelps: EHI MAMMA HO SETE!
Il nostro, dopo 3 minuti, cominciò a rispondere agli impulsi, applicando a ognuno di essi una minima variazione grammaticale, ottenendo passinconsciamente alterazioni del significato, per un totale in un solo nanominuto, di sette variazioni, una ogni 8,571428571428571428571428571428571428571428571428- secondi, mentre inarrestabile cresceva a dismisura la sete:
HEI HO SETE MAMMALE!
HAI LA SETE DI MAMMA!
HEI HO SETTE MAMME!
E IO M'AMMALO DI SETE!
HEI HO SETE DI MAMMA!
E IO DI SETTE MAMME!
HEI HO SETE DI MAMME!
G*
tela di Nicola Fagnani

venerdì 15 febbraio 2008

sulla Brigida



"Tutto ha un'anima, ma che la Brigida abbia anche una spaventosa coscienza, questa non l'avevo proprio mai valutata come possibilità."
Avete acceso la luce nel vostro tunnel signori? Rompete ogni indugio e fatelo immediatamente altrimenti non vedrete mai la Brigida volarci dentro fino in fondo per essere cercata.

"E cosa ne dite di tutti i miei discorsi che non portano a niente? Dieci credo e con questo undici blog sprecati per girare intorno ad una Brigida che in quella striscia del Cellophan…ma cosa c'entra?"

Beh, di sicuro c'entrerà solo una alla volta mi dico e mi ordino, ma accidialmente sono già certo che c'entreranno in più d'una ogni qual volta ne avranno voglia! Ora, qui ed in questo momento, se non avete capito che la Brigida può farvi sorridere se volete, piangere se volete, e disgustarvi allo stesso modo che piacervi ed esser succulentemente ambita, vuol dire che non avreste mai riso, mai pianto o mai vomitato o mangiato di gusto comunque ed a prescindere. Ma se vorrete somatizzare il concetto che la Brigida è universale e che può essere qualsiasi cosa o tutto ciò che desiderate non vi chiederò certo i diritti d'autore, fate pure a modo vostro che è sicuramente il migliore… Provate l'esplosione di felicità che scaturisce dalla conquista. E' ineguagliabile perché state per concludere la vostra opera e lei, oltre ad aver provocato la successione dei colori, il susseguirsi delle tavole, il disintegrarsi della storyboard e...ed io che sto finendo di suonare e scrivere e sostituire per lei... Ma prima di concludere vorrei darvi un ultimo consiglio. Prendetevi il tempo per perdere tempo perché la Brigida matura e cuoce molto lentamente, a suo ritmo medesimo. Non c'è assolutamente da aver fretta tanto non servirebbe in alcun modo ad accelerare i suoi ritmi biologici. E se me ne serbo una altra porzione per il mio prossimo episodio, non inca**atevi con me perché io ora sono già completamente assuefatto e non potrò giammai tornare indietro.

sempre decisamente vostro

G*

il nastro di Moebius


Nelle superfici che durante la vita quotidiana siamo abituati ad osservare, abbiamo sempre due "lati" (o meglio, facce), per cui è sempre possibile percorrere idealmente uno dei due lati senza mai toccare l’altro, salvo attraversando una ben definita e visibile linea di demarcazione costituita da uno spigolo, il "bordo". Per queste superfici è possibile stabilire convenzionalmente un lato "superiore" o "inferiore", oppure "interno" o "esterno". Nel caso del nastro di Moebius, invece, tale principio viene a mancare: esiste un solo lato e un solo bordo. Dopo aver percorso un giro, ci si trova dalla parte opposta. Solo dopo averne percorsi due ci ritroviamo sul lato iniziale. Quindi per esempio un Cellophan potrebbe passare da una superficie a quella "dietro", senza attraversare il nastro e senza saltare il bordo, semplicemente camminando o nella fattispecie volando abbastanza lontano.Tale caratteristica venne applicata dal nostro scalcagnato eroe in una delle applicazioni sconosciute ai più, attraverso la tecnica del doppio avvitamento scalare intersecato alle rette parallele tangenti l’estremo del nastro riuscì a portare il suo aerostato a tendere all’infinito dove vide entranbe le rette parallele toccarsi creando brillii miritescenti.
G*

Cellophaforisman tre di tre, ciò che è sul fondo!


...ma la certezza nella vita è una noia senza burle e senza ilari ciancie, che non pretende riprove ma solo un completo autentico distruttivo lesivo catastrofico spettacolo pirotecnico d'autoironia!
G*

Cellophaforisman!?!due di tre del futuro anteriore destro


...rileggo i miei blog e mi guardo facendo in modo di non accorgermi che mi sto osservando...sono come un topo che costruisce da sé il labirinto da cui si prefigge di uscire!?!
G*

Cellophaforisman!?!


La cultura ed il suo conseguente bagaglio lessicale correntemente utilizzato è inversamente proporzionale alla capacità di scrivere un messaggio di senso compiuto utilizzando il T9 con il dizionario del nokia senza aggiungervi parole nuove!
G*

giovedì 14 febbraio 2008

Original Dixieland Segni Jazz Band

Eugenio Live

1° Tromba: M° Mario Vari

2° Tromba: M° Luca Coluzzi

Trombone: M° Bruno Star

Clarinetto: Angelo Roux

Bassotuba: Nicola Fagnani

Banjo: Giovanni Calenne

Batteria: Igino Pucello

martedì 12 febbraio 2008

donne parlanti


Donne parlanti,
donne calanti,
donne crescenti,
donne pallide,
donne grasse,
donne evidenti,
donne emergenti,
...il meglio di voi è sempre dall’altra parte, per questo siete da sempre le vagabonde dell’arte. Non facevo altro che guardare al lato chiaro delle cose, di voi era l’unico che potevo vedere. Lato chiaro, lato oscuro, dai tacchi esagerati alle frittate che sorridono, lunatiche sempre con i tacchi di sempre. Parlanti e dolenti, calpestate da stivali invadenti, da brindisi indolenti, da poesie di impotenti. Coperte da liposuzioni deformi, sempre nella testa di artisti enormi. Donne basse nei deserti africani con piccole stelle in quelli indiani. Piccole curve irriverenti, satelliti senza concorrenti, nei pozzi riflettenti tutti i “voglio” dei bambini, innamorati e dementi. Della vita del Cellophan scandite i momenti, della terra ingravidate le sementi. Con la burocrazia non pagate i sogni solo ai prepotenti, accecate tutti i delinquenti e ridate ai vecchi tutti i denti che dai dentisti sono stati cavati, e sono tanti. Martellate con poesie e canzoni tutti i potenti, comandate riso e frutti per gli indigenti, restituite tutti i disegni e le pitture ai non vedenti, e ai muti date parole suonanti, piccole grandi donne parlanti.
G*

Intolleranza ai mezzi di sintesi


Come dire senilità galoppante irreversibile oppure continua esposizione al susseguirsi delle stagioni o impossibilità di respirazione in assenza di ossigeno o…inutile continuare all’infinito ad elencare tutte quante le inezie del vivere proprie di TUTTI gli esseri umani e mortali. Ermanno si barcamena tra eroina, sballi di ogni genere, vita morigerata e salutista da 40 anni, è un vecchio freak, forse l’ultimo dei sopravvissuti, difficile immaginare guardandolo che è nato pochi anni dopo mio padre, sembra leggermente più grande di me quando sorseggiamo un negroni in un qualsiasi caffè di Roma Bologna o Pescara, città dove è possibile incontrarlo, lavora come cameriere perché ad uno come il mio amico, nessuno e dico nessuno darebbe un lavoro di una qualsiasi responsabilità, ma forse è lui stesso a non desiderarlo, ed anche se pochi sanno che il suo modo di vivere è cambiato dopo un incidente maledetto in vespa nel quale il passeggero, guidava lui ed ha incontrato a 16 anni una bone machine, suo intimo amico, fratello e quando dico fratello non voglio dire solo fratello ma fratello-amico-fratello, ci ha lasciato le penne mentre lui si è fratturato in molteplici punti lo scheletro, viene considerato un pessimo elemento che si è “fottuto” con le sue stesse mani. A distanza di decenni ci sono dei giorni in cui non riesce nemmeno ad alzarsi dal letto e non può certo fare il suo mestiere di cameriere perché i “mezzi di sintesi”, i chiodi e le placche utilizzate dagli ortopedici per ricostruire le fratture ed oramai calcificati ed irremovibili quasi se non attraverso interventi per i quali non verrà mai chiamato ad essere operato dagli ospedali pieni e straboccanti di pazienti “urgenti” in lista d’attesa, e deve ricorrere all’eroina per lenire i dolori lancinanti. Quando il professore che mi ha operato si è venuto a presentare, ovvio il Cellophan è persona “importante” che ha conoscenze della sua stessa risma dislocate in punti strategici, una sorta di massoneria del fotti le autorità per ottenere quello che spetterebbe a TUTTI di diritto, innocentemente sottolineava “…i mezzi di sintesi come il tuo ne utilizziamo parecchi, è raro che tornino indietro!”…cioè che fate?...li riutilizziamo sembrava sottintendere…ma non è questo il punto, il dramma è che ero stato operato in un luogo diverso e per ovvi motivi di praticità era più di un anno che attendevo nel medesimo l’estrazione che ho potuto ottenere solo grazie ad amicizie influenti nell’arco di due settimane, e le sottolineo, in un altro posto dove non avevano nemmeno la chiave esatta dei produttori del mezzo che serbavo nel centro del mio femore, le quali hanno dovuto giustificare l’intervento con la dicitura intolleranza ai mezzi di sintesi, la stessa intolleranza che non ho solo io ma che hanno TUTTI. Ora ovvio ci sono delle priorità da rispettare, se c’è una lista di fratture hanno certo la precedenza rispetto ad una semplice estrazione ed è giusto, ne sono convinto ma ti inducono a demordere e…fra 20 anni???...sarebbe venuta anche per me la mattina in cui avrei dovuto telefonare al pusher per farmi portare della morfina???...bhà…certo, forse non sarebbe successo mai!!!...o forse si!!!...sempre meglio prevenire non credete anche voi???
sempre Vostro affezionatissimo Herry Cellophan

Ritzla+


…ed il vecchio Cellophan quasi tre anni or sono, ebbe un brutto incidente automobilistico come passeggero dentro il duetto del suo compare Lolò mentre, alle tre di pomeriggio, percorreva la casilina all’altezza di Valmontone, paese che già in precedenza gli aveva regalato diverse sfighe! …si ruppe un femore e passò tutta l’estate tra i vecchietti che vengono abbandonati dai figli con ansie di partenza dentro una lussuosa clinica per la riabilitazione motoria in quel di Sabaudia, nel contempo l’artefice dell’incidente “consolava” la Brigida ex fidanzamento del Cellophan nel passato momento, tale Roberta che ora da egli aspetta un figlio!...o una figlia? …ma non è questo il punto, va spesso a cena da loro che vivono in campagna, al cuor non si comanda del resto!!! …ieri si è però conclusa la causa con l’assicurazione che ha risarcito abbondantemente il simpatico e non colpevole Herry…certo avrebbe egli preferito non dover subire la rottura, ma del resto aveva già profonde cicatrici ovunque e di ogni genere e forma, veri peli sul petto e stava comunque bene senza la camicia, ma impiegherà questi soldi sporchi del proprio sangue per fare qualcosa di positivo…un viaggio intorno al mondo?...no…vorrebbe prendere in quel di Prato il brevetto per pilotare un pallone aerostatico e proporre alla ritzla+ di sponsorizzare un pallone celestino bambino con tanto di + bordata d’oro da librare nell’aria a sotto il proprio comando in eventi speciali!!! ...sono pazzo oppure è una buona idea??? …that’s all Cellophan!!! G*

chi è il Cellophan?

...il Cellophan?...semplicemente un materiale sintetico costituito da cellulosa rigenerata!...una negazione che aspira a divenire una nuova affermazione, senza alcuna intenzione di salvare il prossimo influenzandolo, è didattico, ma non pedagogico, ha un metodo ma non ha un fine. Monolitico e autarchico, ritualistico e scanzonato, profetico e anti-messianico, pur ponendo sullo stesso piano di equivalenza l'infinitamente grande e l'infinitamente piccolo, non crede nè cede al valore assoluto delle contrapposizioni convenzionali, bello e brutto, spirito e materia, bene e male, vita e morte, bianco e nero nonostante sia convinto di comprenderle tutte. Non crede in nessun dogma o limitazione, intolleranza o fine ultimo o riduzionismo, né in alcuna formula pretenziosamente definitiva, sintetica e globale. Se anche una verità unica, una verità superiore, una chiave di lettura esistessero, e se anche esse fossero riconducibili ad un dio, esse non potrebbero restare che indeterminate, come suprema e irraggiungibile meta verso la quale si muoverebbe incessantemente una pluralità, continuamente accresciuta, risistemata e risistemabile di simboli dal significato frammentario, provvisorio, e solo parzialmente accessibile, questo perchè non esistendo differenze categoriche essenziali e definitive, le categorie sono considerate delle classificazioni artificiose che generano delle differenze convenzionali, artificiali e decisamente inutili.
http://www.stiftungbrandenberger.ch/cello_i.htm

venerdì 8 febbraio 2008

Postdecostruttivismo

…oggi vorrei tirar fuori dalla mia matita un'architettura senza geometria, senza alcun piano parallelo e senza assi che diano un ordine alla realizzazione, priva di struttura e senza particolari architettonici che rimandino a qualcosa di già fatto, di già visto, per intenderci quelli che sono sempre stati considerati parte integrante di quest'arte. Una non architettura quindi, che possa avvolgersi e svolgersi relativamente a sé stessa grazie all'evidenza marcata delle asimmetrie ed alla plasticità dei suoi volumi. La sintesi di ciò sarà una nuova visione dell'ambiente e dello spazio architettonico che, dopo la ricerca delle linee rette della classicità reiterata e riproposta nei secoli, dopo il bisogno del simmetrico, dopo lo spazio architettonico visto come spazio stesso e non alla stregua di un fittizio essere perfetto degli architetti imperiali romani, stigmatizzato da una marea di critici da strapazzo che non hanno potuto coglierne la profonda modernità, darà al caos, se così si può dire, la funzione di elemento ordinatore e caratterizzante!...tutto quanto detto è facile, l'impossibile sarà portare i progetti in cantiere e non farsi prender per pazzi dal mastro, il buon vecchio Peppe!!!