venerdì 29 febbraio 2008

ehi mamma ho sete!!!


…ehi mamma ho sete!!!

LO STIMOLO:Il vecchio Cellophan mentre sorseggiava un rosolio ricevette per impulso telecinetico una frase brevissima, ripetuta ad intervalli irregolari, ma complessivamente quattro volte in un minuto.
Il testo era di Pelps: EHI MAMMA HO SETE!
Il nostro, dopo 3 minuti, cominciò a rispondere agli impulsi, applicando a ognuno di essi una minima variazione grammaticale, ottenendo passinconsciamente alterazioni del significato, per un totale in un solo nanominuto, di sette variazioni, una ogni 8,571428571428571428571428571428571428571428571428- secondi, mentre inarrestabile cresceva a dismisura la sete:
HEI HO SETE MAMMALE!
HAI LA SETE DI MAMMA!
HEI HO SETTE MAMME!
E IO M'AMMALO DI SETE!
HEI HO SETE DI MAMMA!
E IO DI SETTE MAMME!
HEI HO SETE DI MAMME!
G*
tela di Nicola Fagnani

venerdì 15 febbraio 2008

sulla Brigida



"Tutto ha un'anima, ma che la Brigida abbia anche una spaventosa coscienza, questa non l'avevo proprio mai valutata come possibilità."
Avete acceso la luce nel vostro tunnel signori? Rompete ogni indugio e fatelo immediatamente altrimenti non vedrete mai la Brigida volarci dentro fino in fondo per essere cercata.

"E cosa ne dite di tutti i miei discorsi che non portano a niente? Dieci credo e con questo undici blog sprecati per girare intorno ad una Brigida che in quella striscia del Cellophan…ma cosa c'entra?"

Beh, di sicuro c'entrerà solo una alla volta mi dico e mi ordino, ma accidialmente sono già certo che c'entreranno in più d'una ogni qual volta ne avranno voglia! Ora, qui ed in questo momento, se non avete capito che la Brigida può farvi sorridere se volete, piangere se volete, e disgustarvi allo stesso modo che piacervi ed esser succulentemente ambita, vuol dire che non avreste mai riso, mai pianto o mai vomitato o mangiato di gusto comunque ed a prescindere. Ma se vorrete somatizzare il concetto che la Brigida è universale e che può essere qualsiasi cosa o tutto ciò che desiderate non vi chiederò certo i diritti d'autore, fate pure a modo vostro che è sicuramente il migliore… Provate l'esplosione di felicità che scaturisce dalla conquista. E' ineguagliabile perché state per concludere la vostra opera e lei, oltre ad aver provocato la successione dei colori, il susseguirsi delle tavole, il disintegrarsi della storyboard e...ed io che sto finendo di suonare e scrivere e sostituire per lei... Ma prima di concludere vorrei darvi un ultimo consiglio. Prendetevi il tempo per perdere tempo perché la Brigida matura e cuoce molto lentamente, a suo ritmo medesimo. Non c'è assolutamente da aver fretta tanto non servirebbe in alcun modo ad accelerare i suoi ritmi biologici. E se me ne serbo una altra porzione per il mio prossimo episodio, non inca**atevi con me perché io ora sono già completamente assuefatto e non potrò giammai tornare indietro.

sempre decisamente vostro

G*

il nastro di Moebius


Nelle superfici che durante la vita quotidiana siamo abituati ad osservare, abbiamo sempre due "lati" (o meglio, facce), per cui è sempre possibile percorrere idealmente uno dei due lati senza mai toccare l’altro, salvo attraversando una ben definita e visibile linea di demarcazione costituita da uno spigolo, il "bordo". Per queste superfici è possibile stabilire convenzionalmente un lato "superiore" o "inferiore", oppure "interno" o "esterno". Nel caso del nastro di Moebius, invece, tale principio viene a mancare: esiste un solo lato e un solo bordo. Dopo aver percorso un giro, ci si trova dalla parte opposta. Solo dopo averne percorsi due ci ritroviamo sul lato iniziale. Quindi per esempio un Cellophan potrebbe passare da una superficie a quella "dietro", senza attraversare il nastro e senza saltare il bordo, semplicemente camminando o nella fattispecie volando abbastanza lontano.Tale caratteristica venne applicata dal nostro scalcagnato eroe in una delle applicazioni sconosciute ai più, attraverso la tecnica del doppio avvitamento scalare intersecato alle rette parallele tangenti l’estremo del nastro riuscì a portare il suo aerostato a tendere all’infinito dove vide entranbe le rette parallele toccarsi creando brillii miritescenti.
G*

Cellophaforisman tre di tre, ciò che è sul fondo!


...ma la certezza nella vita è una noia senza burle e senza ilari ciancie, che non pretende riprove ma solo un completo autentico distruttivo lesivo catastrofico spettacolo pirotecnico d'autoironia!
G*

Cellophaforisman!?!due di tre del futuro anteriore destro


...rileggo i miei blog e mi guardo facendo in modo di non accorgermi che mi sto osservando...sono come un topo che costruisce da sé il labirinto da cui si prefigge di uscire!?!
G*

Cellophaforisman!?!


La cultura ed il suo conseguente bagaglio lessicale correntemente utilizzato è inversamente proporzionale alla capacità di scrivere un messaggio di senso compiuto utilizzando il T9 con il dizionario del nokia senza aggiungervi parole nuove!
G*

giovedì 14 febbraio 2008

Original Dixieland Segni Jazz Band

Eugenio Live

1° Tromba: M° Mario Vari

2° Tromba: M° Luca Coluzzi

Trombone: M° Bruno Star

Clarinetto: Angelo Roux

Bassotuba: Nicola Fagnani

Banjo: Giovanni Calenne

Batteria: Igino Pucello

martedì 12 febbraio 2008

donne parlanti


Donne parlanti,
donne calanti,
donne crescenti,
donne pallide,
donne grasse,
donne evidenti,
donne emergenti,
...il meglio di voi è sempre dall’altra parte, per questo siete da sempre le vagabonde dell’arte. Non facevo altro che guardare al lato chiaro delle cose, di voi era l’unico che potevo vedere. Lato chiaro, lato oscuro, dai tacchi esagerati alle frittate che sorridono, lunatiche sempre con i tacchi di sempre. Parlanti e dolenti, calpestate da stivali invadenti, da brindisi indolenti, da poesie di impotenti. Coperte da liposuzioni deformi, sempre nella testa di artisti enormi. Donne basse nei deserti africani con piccole stelle in quelli indiani. Piccole curve irriverenti, satelliti senza concorrenti, nei pozzi riflettenti tutti i “voglio” dei bambini, innamorati e dementi. Della vita del Cellophan scandite i momenti, della terra ingravidate le sementi. Con la burocrazia non pagate i sogni solo ai prepotenti, accecate tutti i delinquenti e ridate ai vecchi tutti i denti che dai dentisti sono stati cavati, e sono tanti. Martellate con poesie e canzoni tutti i potenti, comandate riso e frutti per gli indigenti, restituite tutti i disegni e le pitture ai non vedenti, e ai muti date parole suonanti, piccole grandi donne parlanti.
G*

Intolleranza ai mezzi di sintesi


Come dire senilità galoppante irreversibile oppure continua esposizione al susseguirsi delle stagioni o impossibilità di respirazione in assenza di ossigeno o…inutile continuare all’infinito ad elencare tutte quante le inezie del vivere proprie di TUTTI gli esseri umani e mortali. Ermanno si barcamena tra eroina, sballi di ogni genere, vita morigerata e salutista da 40 anni, è un vecchio freak, forse l’ultimo dei sopravvissuti, difficile immaginare guardandolo che è nato pochi anni dopo mio padre, sembra leggermente più grande di me quando sorseggiamo un negroni in un qualsiasi caffè di Roma Bologna o Pescara, città dove è possibile incontrarlo, lavora come cameriere perché ad uno come il mio amico, nessuno e dico nessuno darebbe un lavoro di una qualsiasi responsabilità, ma forse è lui stesso a non desiderarlo, ed anche se pochi sanno che il suo modo di vivere è cambiato dopo un incidente maledetto in vespa nel quale il passeggero, guidava lui ed ha incontrato a 16 anni una bone machine, suo intimo amico, fratello e quando dico fratello non voglio dire solo fratello ma fratello-amico-fratello, ci ha lasciato le penne mentre lui si è fratturato in molteplici punti lo scheletro, viene considerato un pessimo elemento che si è “fottuto” con le sue stesse mani. A distanza di decenni ci sono dei giorni in cui non riesce nemmeno ad alzarsi dal letto e non può certo fare il suo mestiere di cameriere perché i “mezzi di sintesi”, i chiodi e le placche utilizzate dagli ortopedici per ricostruire le fratture ed oramai calcificati ed irremovibili quasi se non attraverso interventi per i quali non verrà mai chiamato ad essere operato dagli ospedali pieni e straboccanti di pazienti “urgenti” in lista d’attesa, e deve ricorrere all’eroina per lenire i dolori lancinanti. Quando il professore che mi ha operato si è venuto a presentare, ovvio il Cellophan è persona “importante” che ha conoscenze della sua stessa risma dislocate in punti strategici, una sorta di massoneria del fotti le autorità per ottenere quello che spetterebbe a TUTTI di diritto, innocentemente sottolineava “…i mezzi di sintesi come il tuo ne utilizziamo parecchi, è raro che tornino indietro!”…cioè che fate?...li riutilizziamo sembrava sottintendere…ma non è questo il punto, il dramma è che ero stato operato in un luogo diverso e per ovvi motivi di praticità era più di un anno che attendevo nel medesimo l’estrazione che ho potuto ottenere solo grazie ad amicizie influenti nell’arco di due settimane, e le sottolineo, in un altro posto dove non avevano nemmeno la chiave esatta dei produttori del mezzo che serbavo nel centro del mio femore, le quali hanno dovuto giustificare l’intervento con la dicitura intolleranza ai mezzi di sintesi, la stessa intolleranza che non ho solo io ma che hanno TUTTI. Ora ovvio ci sono delle priorità da rispettare, se c’è una lista di fratture hanno certo la precedenza rispetto ad una semplice estrazione ed è giusto, ne sono convinto ma ti inducono a demordere e…fra 20 anni???...sarebbe venuta anche per me la mattina in cui avrei dovuto telefonare al pusher per farmi portare della morfina???...bhà…certo, forse non sarebbe successo mai!!!...o forse si!!!...sempre meglio prevenire non credete anche voi???
sempre Vostro affezionatissimo Herry Cellophan

Ritzla+


…ed il vecchio Cellophan quasi tre anni or sono, ebbe un brutto incidente automobilistico come passeggero dentro il duetto del suo compare Lolò mentre, alle tre di pomeriggio, percorreva la casilina all’altezza di Valmontone, paese che già in precedenza gli aveva regalato diverse sfighe! …si ruppe un femore e passò tutta l’estate tra i vecchietti che vengono abbandonati dai figli con ansie di partenza dentro una lussuosa clinica per la riabilitazione motoria in quel di Sabaudia, nel contempo l’artefice dell’incidente “consolava” la Brigida ex fidanzamento del Cellophan nel passato momento, tale Roberta che ora da egli aspetta un figlio!...o una figlia? …ma non è questo il punto, va spesso a cena da loro che vivono in campagna, al cuor non si comanda del resto!!! …ieri si è però conclusa la causa con l’assicurazione che ha risarcito abbondantemente il simpatico e non colpevole Herry…certo avrebbe egli preferito non dover subire la rottura, ma del resto aveva già profonde cicatrici ovunque e di ogni genere e forma, veri peli sul petto e stava comunque bene senza la camicia, ma impiegherà questi soldi sporchi del proprio sangue per fare qualcosa di positivo…un viaggio intorno al mondo?...no…vorrebbe prendere in quel di Prato il brevetto per pilotare un pallone aerostatico e proporre alla ritzla+ di sponsorizzare un pallone celestino bambino con tanto di + bordata d’oro da librare nell’aria a sotto il proprio comando in eventi speciali!!! ...sono pazzo oppure è una buona idea??? …that’s all Cellophan!!! G*

chi è il Cellophan?

...il Cellophan?...semplicemente un materiale sintetico costituito da cellulosa rigenerata!...una negazione che aspira a divenire una nuova affermazione, senza alcuna intenzione di salvare il prossimo influenzandolo, è didattico, ma non pedagogico, ha un metodo ma non ha un fine. Monolitico e autarchico, ritualistico e scanzonato, profetico e anti-messianico, pur ponendo sullo stesso piano di equivalenza l'infinitamente grande e l'infinitamente piccolo, non crede nè cede al valore assoluto delle contrapposizioni convenzionali, bello e brutto, spirito e materia, bene e male, vita e morte, bianco e nero nonostante sia convinto di comprenderle tutte. Non crede in nessun dogma o limitazione, intolleranza o fine ultimo o riduzionismo, né in alcuna formula pretenziosamente definitiva, sintetica e globale. Se anche una verità unica, una verità superiore, una chiave di lettura esistessero, e se anche esse fossero riconducibili ad un dio, esse non potrebbero restare che indeterminate, come suprema e irraggiungibile meta verso la quale si muoverebbe incessantemente una pluralità, continuamente accresciuta, risistemata e risistemabile di simboli dal significato frammentario, provvisorio, e solo parzialmente accessibile, questo perchè non esistendo differenze categoriche essenziali e definitive, le categorie sono considerate delle classificazioni artificiose che generano delle differenze convenzionali, artificiali e decisamente inutili.
http://www.stiftungbrandenberger.ch/cello_i.htm

venerdì 8 febbraio 2008

Postdecostruttivismo

…oggi vorrei tirar fuori dalla mia matita un'architettura senza geometria, senza alcun piano parallelo e senza assi che diano un ordine alla realizzazione, priva di struttura e senza particolari architettonici che rimandino a qualcosa di già fatto, di già visto, per intenderci quelli che sono sempre stati considerati parte integrante di quest'arte. Una non architettura quindi, che possa avvolgersi e svolgersi relativamente a sé stessa grazie all'evidenza marcata delle asimmetrie ed alla plasticità dei suoi volumi. La sintesi di ciò sarà una nuova visione dell'ambiente e dello spazio architettonico che, dopo la ricerca delle linee rette della classicità reiterata e riproposta nei secoli, dopo il bisogno del simmetrico, dopo lo spazio architettonico visto come spazio stesso e non alla stregua di un fittizio essere perfetto degli architetti imperiali romani, stigmatizzato da una marea di critici da strapazzo che non hanno potuto coglierne la profonda modernità, darà al caos, se così si può dire, la funzione di elemento ordinatore e caratterizzante!...tutto quanto detto è facile, l'impossibile sarà portare i progetti in cantiere e non farsi prender per pazzi dal mastro, il buon vecchio Peppe!!!